L' Oman, il Paese dei "Wadi"

L' Oman, il Paese dei "Wadi"

12 Novembre 2025

Risalire un wadi è una delle esperienza più emozionanti che si possa fare in Oman.
I wadi sono una parte integrante del paesaggio di questo meraviglioso Paese.

Ma cosa sono?
Sono dei canyon che ospitano corsi d’acqua. Letti di fiumi, più spesso di torrenti, racchiusi tra alte pareti rocciose. Possono essere più o meno stretti e la portata dell’acqua varia moltissimo in base al clima. Alcuni sono completamente prosciugati e si riformano solo a seguito delle piogge.

E’ un letto di un fiume a carattere non perenne, trasportando acqua solo temporaneamente, dopo la stagione delle piogge. Il clima dei wadi si presenta caldo e secco in estate, umido in inverno. Sono ecosistemi che si trovano prevalentemente nelle regioni aride. Spesso si presentano asciutti, ma possono essere soggetti a inondazioni anche molto violente, trasformandosi in corsi d'acqua  impetuosi, che trasportano fango, rocce e detriti. I wadi, che a un primo sguardo sembrano asciutti, in realtà non lo sono: i fiumi scorrono tra le rocce sotto la superficie della terra ed emergono solo a seguito delle precipitazioni. La presenza dell’acqua è indicata dalle palme e dagli alberi da frutto che puntellano queste valli.
 

Ogni wadi è diverso, alcuni sono caratterizzati da acque che vanno dal turchese al verde smeraldo, altri da cascate e grotte segrete, altri ancora da percorsi tortuosi da fare attraverso grosse rocce. Si possono ammirare wadi incastonati in un deserto di pietra e canyon che offrono verdeggianti oasi lungo il corso d’acqua.
Non tutti i wadi sono di facile accesso e molti si raggiungono solo con una 4WD, come Wadi Bani Awf e Wadi Tiwi.

Nel nostro viaggio ne abbiamo visitati due – Wadi Shab e Wadi Bani Khalid – facilmente raggiungibili, ma non per questo meno suggestivi e facili da percorrere.
Ecco i nostri consigli per vivere al meglio questa esperienza, che non può mancare in un viaggio in Oman:
- Andadeci di prima mattina per evitare le ore più calde
- Indossate per la parte di trekking su strada un paio di scarpe con una buona suola e per la parte in acqua delle scarpette da scoglio. Le rocce possono essere molto scivolose e alcuni tratti difficili da superare, avere delle buone calzature facilita il tutto.

- Portate cappello, crema solare e acqua
- Partite leggeri, lasciate tutto il superfluo in macchina. Il nostro consiglio è di partire con uno zaino stagno da portare in acqua nei tratti da fare a nuoto.
- Ricordatevi che vi trovate in un Paese islamico, consigliamo un abbigliamento rispettoso della cultura del posto.
- Portatevi un kit di primo soccorso non essendoci soccorsi vicini. Noi, nonostante l’attrezzatura adatta e la massima prudenza, siamo state vittime di una brutta caduta.

I wadi sono adatti a tutti?
No, se si vuole vivere appieno la bellezza del posto. Dei wadi visitati, l’unico che ci sentiamo di consigliare a tutti, limitatamente alla prima parte, e Wadi Bani Khalid. La prima piscina naturale, a nostro parere la meno affascinante e attulamente interessata da lavori, si raggiunge in pochi minuti dal parcheggio. Un breve tratto a piedi che non presenta alcuna difficoltà. Per chi non ha grande dimestichezza con il trekking o ha problemi fisici, può entrare in acqua all’inizio del wadi e godere comunque di un bagno rinfrescante in un paesaggio unico nel suo genere. Se si vuole proseguire il percorso fino alla Grotta di Muqal (sconsigliatissima a chi soffre di claustrofobia e a chi ha problemi alle ginocchia, visto che per i primi minuti bisogna strisciare lungo le rocce), bisogna avere le calzature idonee e un minimo di preparazione fisica.
Wadi Shab invece prevede buoni 40 minuti di trekking, a tratti impegnativo, e se si vuole raggiungere la grotta con la cascata, al trekking bisogna unire il nuoto.
Alcuni passaggi li abbiamo trovati veramente impegnativi e privi di qualsiasi messa in sicurezza, basterebbero delle corde per agevolare il passaggio nei punti più ostici e scivolosi.
 

Visiona i nostri viaggi