I Cacciatori di nidi di rondine

I Cacciatori di nidi di rondine

17 Luglio 2025

Per noi viaggiare è fare nuove esperienze, conoscere nuove culture, scoprire tradizioni diverse dalle nostre.

Non sempre però è facile capire e accettare “la diversità, il nuovo”. A noi è successo in Thailandia con la tradizione/business dei nidi di rondine.

Eravamo diretti a Koh Phi Phi Lee per raggiungere la stupenda Maya Bay. Prima di raggiungere la nostra destinazione finale, il comandante della barca, ci ha tenuto a portarci a Viking Cave (Tham Phaya Nak). La leggenda vuole, che il nome derivi dal fatto che al suo interno siano stati trovati disegni raffiguranti antiche navi vichinghe. Si pensa che i dipinti siano opera di nomadi del mare che in passato si sarebbero fermati nella grotta per ripararsi dalle tempeste monsoniche.

Viking Cave può essere ammirata solo dal mare. Al suo interno vivono diversi uomini, soprattutto ragazzi giovani, che fanno la guardia e raccolgono i nidi di rondine. I coltivatori di nidi di rondine non amano le visite, un po’ per superstizione, per non disturbare gli uccelli e per evitare che qualcuno possa rubare le tecniche di raccolta.

Le rondini in questione non sono quelle che conosciamo noi. Fanno parte della specie Acrodamus fuciphagus; per dimensioni ricordano un passerotto, ma con ali più sottili e lunghe.

Questi uccelli formano con la loro saliva il nido all’interno delle grotte. La rondine costruisce tre nidi: il primo è il più puro, il terzo è più mescolato con piume e invisibili bastoncini.

Questi nidi rappresentano una vera prelibatezza della cucina cinese e vengono impiegati per la famosa zuppa di nidi di rondine. Secondo la tradizione cinese, la saliva delle rondini contiene una proteina che contribuisce al ringiovanimento della pelle e al conferimento di vigore all’uomo.

I nidi una volta raccolti, vengono purificati e immessi sul mercato con destinazione principale Hong Kong.

Dopo Indonesia e Malesia, la Thailandia è il terzo esportatore mondiale. Il valore di un chilo di nidi può arrivare a 3000 Euro.

E’ un commercio dall’ elevata redditività. E dove ci sono soldi, spesso si infilano trafficanti con pochi scrupoli. Da febbraio a luglio, durante il periodo della cova, decine di ragazzini si arrampicano su precarie e alte impalcature di bambù per raggiungere gli anfratti più alti e nascosti per raccogliere i nidi. Per eseguire questo lavoro hanno in dotazione una sacca a tracolla e una lanterna in una mano; i più fortunati possono contare su torce elettriche, così da non correre il rischio di perdere la candela e rimanere al buio.

Per raccogliere i nidi servono persone agili, leggere e con mani piccole considerando che i nidi non sono più grandi del palmo di una mano di un bambino e per questi spesso si ricorre a ragazzini.

Noi abbiamo visto le impalcature e definirle precarie è un eufemismo.

Oltre a non condividere il gesto della raccolta dei nidi, condanniamo le condizioni in cui i raccoglitori sono costretti a lavorare molto probabilmente per pochi bath.

La domanda sul mercato cinese non cenna a diminuire e negli ultimi anni in diverse zone dell’ Asia, oltre alla tradizionale raccolta nelle grotte, sono nati dei “condomini” per rondini, delle mega gabbie dove far nidificare gli uccelli. Questo permette di rendere il lavoro meno pericoloso e migliorare le condizioni lavorative anche se per noi resta un business discutibile.

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